Come festeggiano il Capodanno in Giappone?
Il Capodanno giapponese (正月, Shogatsu) si tiene il 1° di Gennaiodal 1873, secondo il calendario gregoriano.
I preparativi per il Capodanno iniziano il 28 o 30 dicembre e finiscono il 7 gennaio in alcune regioni, ad esempio nel Tohoku, Kanto e Kyushu, o il 15 gennaio nel Kansai. Generalmente, si preferisce festeggiare fino al 7 gennaio, poiché coincide con il Jinjitsu (Il Festival delle Sette Erbe o Nanakusa no sekku), ed è il giorno in cui viene consumato il Nanakusa-gayu (porridge di riso alle sette erbe) come augurio di buona salute per tutto l’anno; ma è bene che ognuno segua le proprie usanze locali.
Durante il periodo di Capodanno molti templi e santuari espongono le decorazioni sulle porte d’ingresso principali, così come anche le abitazioni, aziende e così via, in segno di accoglienza per gli spiriti ancestrali o gli dèi (kami) del raccolto; questi ornamenti vengono posti a coppie e sono realizzati in pino, bambù (Kadomatsu), e carta (Shimekazari). È un giorno molto propizio, meglio se iniziato guardando il primo sorgere del sole del nuovo anno (hatsu hinode); si suppone che sia un giorno pieno di gioia e libero da stress e rabbia, tutto deve essere pulito, ordinato. Infatti, vengono fatte le pulizie di fine anno, un rito per purificare l’ambiente e sé stessi prima dell’arrivo dell’anno nuovo (Shogatsu no o’souji).
Hatsumode, cos’è?
Hatsumode si riferisce alla tradizione di visitare un santuario o un tempio nel giorno di Capodanno. In origine, in questo giorno si accoglie nella propria casa il dio del nuovo anno, “Toshigami-sama“, ed è comune andare a visitare un santuario o tempio durante il periodo di Matsu no uchi (the New Year Week). Non c’è distinzione per la visita ad un tempio o santuario; comunque, si dice che sia meglio visitare gli dèi locali per la prima visita. Tuttavia, non c’è una regola, e si possono visitare più templi e santuari; anzi, è di buon auspicio se si visita un tempio che custodisce la divinità del proprio segno zodiacale.
Come parte del benvenuto al nuovo anno, lo scopo di questa cerimonia è di spazzare via tutti i desideri che si sono accumulati nel corso di un anno. La sera del 31 dicembre si tiene una tradizione annuale giapponese, Joya no Kane, in cui la grande campana all’interno di un tempio buddista viene suonata 108 volte, che rappresenta il numero di desideri delle persone.
In occasione della visita al tempio è possibile acquistare gli omamori (amuleti di protezione) per il nuovo anno, o anche una freccia decorativa per scacciare tutti i mali, hamaya, come decorazione per la casa.
È comune acquistare per l’occasione un omikuji, l’oracolo della sorte: se si pesca un omikuji sfortunato lo si lega ad un recinto o albero di pino apposito nel tempio; se fortunato si può conservare e metterlo, ad esempio, nel portafogli.
Cosa si mangia?
Nelle zone intorno ai templi si trovano file di bancarelle che servono i classici toshikoshi soba (soba di fine anno), oden e altre pietanze calde. Inoltre, c’è anche l’opportunità di assaggiare l’amazake, un particolare tipo di sake dolce, non alcolico, servito caldo.
Il primo dell’anno vengono serviti vari tipi di piatti speciali. Essi includono osechi ryori, il quale è un assortimento di piatti colorati confezionati insieme in scatole speciali chiamate jubako, simili a scatole bento; ogni piatto di questi cibi tradizionali ha un significato nel dare il benvenuto al nuovo anno. E come dolci e bevande vengono serviti un sake speziato tipico del Capodanno (otoso sake) e i daifuku mochi (dolci tradizionali di riso glutinoso) di varie forme e colori.
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